Corpo Bandistico di Coredo |

|
Fu fondato nel 1925 e rifondato nel 1976.
La banda di Coredo ha una storia moderna, che vive nei nostri
giorni, ed una antica, fatta di sussulti: nasce tre volte e si
spegne subito nel giro di un concerto, finchè nel novembre 1976
il quarto tentativo di far suonare gli strumenti prende finalmente
la corsa. A mantenere il filo della storia sono rimasti per tanti
anni i vecchi ottoni di Boemia chiusi negli armadi della valle
di Non. Vediamo gli inizi.
Il 16 novembre 1925 i pompieri di Coredo fondano una fanfara.
Le intenzioni sembrano ottime, le idee chiare, la fanfara è un
piccolo corpo musicale che potrà utilizzare anche suonatori estranei
al gruppo, in mancanza di pompieri; provvederà quanto prima a
dotarsi di un'uniforme e dovrà darsi infine la stessa disciplina
dei pompieri. Gli strumenti sono stati acquistati in Boemia dove
è fiorente un'industria strumentale, che uno dei pionieri, Giuseppe
Inama, mostra di conoscere assai bene. La fanfara nasce dunque
nel 1925 ma muore subito dopo avere accompagnato un funerale a
Coredo, prima ed ultima esibizione, quasi una beffa di auto condanna.
Gli strumenti vengono stipati in un armadio in canonica e lì restano
fino alla metà degli anni Cinquanta. E' forse nel 1955 che si
tenta di rimettere in piedi la fanfara e chi si muove attivamente
in questo tentativo é il capocoro Tullio Leonardelli che dirige
qualche prova all'asilo. Poi silenzio fino al 1960 quando il nuovo
parroco, che è di Brez, presta gli strumenti alla banda del suo
paese impegnandola a suonare a Coredo nei giorni delle solennità
religiose. Il che avvenne una volta, pare per una Prima Comunione,
e poi più nulla. E' il terzo fallimento nella storia della povera
fanfara che non ce la fa nemmeno a trasmigrare.
Il silenzio dura questa volta oltre quindici anni, fino al giorno
in cui, esattamente cinquant'anni dopo la stesura, Giuseppe Pancheri
trova fra le carte di casa l'originale dello statuto della vecchia
fanfara, ne parla con alcuni amici il giorno dei santi, primo
novembre 1976, nel "vout de la ragnatela", dove viene presa la
decisione di rifondare la banda e si prepara per il giorno dopo
una spedizione di recupero degli strumenti depositati nell'armadio
e di quelli ancora a Brez, ma formalmente di proprietà dei pompieri.
C'è un documento agli atti, con le firme dei fondatori e quella
del comandante dei vigili del fuoco, Remo Rizzardi, al quale vengono
riconsegnati gli strumenti per la successiva assegnazione formale
alla banda. Con Giuseppe Pancheri ci sono anche Giampietro Martinelli,
che sarà il primo presidente, Sergio Dalla Tina e Memo Caporilli.
E' Dalla Tina che inaugura il giorno dopo il libro della banda
ufficialmente "Corpo Bandistico di Coredo" aperto a tutti, anche
ad elementi di altri paesi dell'altipiano della Predaia. Nessuno
scopo di lucro, ma l'obiettivo di ridare vita a quel poco di tradizione
bandistica avviata stentatamente con la vecchia fanfara: quindi
finalità di tipo educativo, culturale, folcloristico e ricreativo.
Nello statuto, approvato dall'assemblea dei soci il 18 febbraio
1977 è prevista dunque la cessione degli strumenti, da parte dei
vigili del fuoco, alla banda di Coredo che li restituirà in caso
di scioglimento perchè vengano affidati ad altro corpo. Da quell'assemblea
costituente del febbraio 1977 esce anche la prima direzione, Presidente
Giampietro Martinelli, uno dei quattro fondatori, consiglieri:
Fausto Rizzardi, Giuseppe Pancheri, Bruno Sicher, Sergio Dalla
Tina, Adolfo Rizzardi e Remo Rizzardi. La banda viene affidata
al maestro Sebastiano Caserotti. La direzione si impegna a trovare
una sede e il Comune offre subito lo scantinato del Municipio
adibito a deposito di formaggi.
La banda ancora non c'è; ci sono 13 strumenti e i corsi di orientamento
diretti dallo stesso Caserotti che parte da zero con un primo
gruppo di circa sessanta ragazzi, mentre la direzione decide l'acquisto
di clarinetti e apre un credito di un milione e mezzo alla Cassa
Rurale. I primi passi musicali sono molto lenti, il debutto avviene
il 10 settembre 1978 in teatro, per il trentesimo anniversario
della consacrazione della chiesa parrocchiale Santa Croce. Quella
che si presenta al pubblico è una piccola banda, 14 elementi,
ma il risultato è soddisfacente. Un anno dopo i bandisti saranno
25. A Caserotti succedono Roberto Deflorian, Roberto Simonetti
e Pompeo de Concini che porta la banda al secondo concerto, il
6 dicembre 1981, per Santa Barbara, patrono dei pompieri. Nel
1983 il maestro Pompeo de Concini lascia la banda e a lui succede
l'attuale maestro Walter Marini.
Marini era alla prima esperienza di direzione e si dedica subito
con grande pazienza agli allievi curando da solo i quattro corsi
di orientamento, ance, ottoni, percussioni e teoria. La banda
suona ancora con i vestiti "della festa", ognuno il suo, ed è
soltanto nel 1984, in occasione di un incontro pasquale con i
bandisti e familiari che si fa strada l'idea della divisa, o meglio
di un costume che riporti all'attenzione moderna il modo di vestire
degli antenati della valle di Non "al de cà da l'aca", un costume
che riscopra il passato legandolo al presente e dia forma e sostanza
a una tradizione locale. Il progetto viene dibattuto e approfondito
all'interno della direzione, che si affida a consulenze di studio
esterne sotto la spinta del Presidente Martinelli. Il costume
diventa realtà nel 1986. Raffigura gli abiti tradizionali della
cerimonia del matrimonio della gente nonesa benestante della fine
del secolo scorso, mentre un anno dopo si completa con l'acquisto
del cappello di panno nero con fascia di velluto blu. Visto che
il vestito tradizionale nuziale femminile non comprendeva la giacca,
e visto che le condizioni climatiche della nostra zona non consigliano
sempre l'uso delle maniche corte, nel 1992 è stata realizzata
una giacca femminile sullo stile del periodo del costume. Nel
1993 dopo vari studi è stato realizzato lo stemma del Corpo Bandistico,
raffigurante lo stemma di Coredo racchiuso in una lira musicale,
con i tradizionali colori paesani: il giallo e il blu.
La banda è sempre stata formata da gente giovane che proviene
dal mondo della scuola e in molti casi ha offerto un arricchimento
musicale tale da aprire la strada al Conservatorio. L'attività
cresce con le occasioni turistiche offerte dal paese e nel 1986
la banda effettua la prima uscita dalla provincia suonando a Concordia
sul Secchia, nel Mantovano, poi succedono Milano, Bologna e altre
ancora. Nel 1997 sono arrivate le prime uscite all'estero: a Innsbruck
e a Tettnang in Germania. Nel 1997 è stato festeggiato il ventesimo
anno di fondazione della banda, con vari festeggiamenti e per
l'occasione è stata ospitata a Coredo l'VII Rassegna delle Bande
delle Valli del Noce. Nel 1998 viene lasciata la storica sede
situata nei "vouti del Comun" in attesa di una nuova sala più
capiente ed accogliente. Del vecchio organico presente nel 1976
è rimasto solo un bandista che è l'attuale Presidente Purin Claudio.
Dal 1999 la banda è diretta dal maestro Luigi Tommasini.
|
La scheda |
Direttore |
Luigi Tommasini |
Presidente |
Claudio Purin |
Sede |
palazzo municipale
38010 Coredo (TN)
Tel.
0463563503 |
E-mail |
Claudio.Purin@cr-anaunia.net |
URL |
|
|
|
|
|
 |
|