Filarmonica "Alfredo Catalani" di Poggio Filicaia Sillicano |

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Ci piace pensare, e forse siamo nel vero, che alcuni anni prima
del 1898 sia avvenuto il primo incontro tra Giuseppe Grandini
e i maggiorenti del Paese di Poggio per gettare le basi della
Banda Musicale. Quasi certamente questi incontri avvennero in
casa di Battista Grandini che ne sarà infatti il primo
presidente. Una sera, dunque, presumibilmente negli anni 1894-1895,
presso uno scoppiettante fuoco ardente nel caminetto, alla luce
fievole di un lume a petrolio, Giuseppe Grilli ottenne l'autorizzazione
e l'appoggio materiale per creare la prima scuola di musica e
preparare cosl il nucleo dei musicisti che avrebbero dato vita
alla nuova Banda Musicale. Il fatto che poi confluissero in essa
alcuni musicanti di Sillicano, ci fa pensare che una Banda Musicale
fosse già esistita in quel paese. Molto probabilmente,
però, essa si era disciolta; fu poi ricostituita per un
breve periodo durante gli anni Quaranta e definitivamente sciolta
verso il 1950. Ma ritorniamo a Poggio: nel 1898, probabilmente
il 15 di Agosto, festa di S.Maria, Patrona del paese, la Banda
Musicale, composta di una ventina di elementi, ebbe il suo battesimo
ufliciale. Dopo alcuni anni, non essendo più sufficiente
l'opera del Fondatore, che assunse la carica di Capobanda e di
preparatore delle nuove leve, venne chiamato a dirigere il complesso
il M° Mariotti e, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale,
il M° Gaetano Migliorini. Durante gli anni 1915 - 1918 la
Filarmoica subì il primo forzato arresto, ma già
nel 1919, nonostante i tanti lutti che la guerra aveva causato
in molte famiglie del Paese, essa fu rimessa in piedi. Di ciò
abbiamo notizia da un frammento di pagina datato 19 Marzo 1919
trovato nel libro contabile già ncordato, in cui si legge
chiaramente : "Sentita la grande volontà del Paese
per la rinascita della Filarmonica, (...) oggi, sotto la guida
del Signor Giorgio Grandini e di una Commissione mista, (...)
è stata iniziata una sottoscrizione per la sua ricostruzione".
La società ebbe come Presidente, per un breve periodo,
I' Avvocato Bartolomeo Bertoli, a cui successe Achille Cecchini,
con Segretario Giorgio Grandini, cassiere Aristide Valiensi, e
vice presidente Bruno Valiensi. Quale Maestro fu chiamato dapprima
Ermete Toni, poi suo figlio Antonio. La Famiglia Toni, di Pieve
Fosciana, merita un ricordo particolare, perchi divenne, insieme
agli altri membri che la componevano, e cioè i figli Giacomo
e Terzo, parte integrante della "Catalani", ma soprattutto perchè
instaurò con il Paese intero un legame di stima e di affetto.
Infatti altri suonatori di Pieve Fosciana vennero spesso a dar
man forte alla Filarmonica in particolari circostanze. Il legame
più forte, però, fu quello che crebbe con gli anni
e che fece del Paese un tutt'uno con la Banda.
Questo stato di cose fece si che intere famiglie entrassero a
far parte del sodalizio facendo studiare musica a figli e nipoti
e rafforzando cosl l'organico. Si può infatti affermare
con certezza che nella Filarmonica erano rappresentati tutti i
ceti sociali contadini, artigiani, piccoli commercianti, operai.
Erano questi tempi molto duri dove la buona volontà di
tutti era insufficiente a far fronte alle esigenze economiche
che, seppure contenute, erano preoccupanti. A queste difficoltà
supplì l' inventiva e la volontà di un gruppo di
Paesani che fondarono un ottima Filodrammatica, alla quale iniziativa
si affiancò poi anche un'apprezzata compagnia di Cantori
del Maggio.
Dopo la Prima Guerra Mondiale la Banda Musicale riprese la sua
attività, che durò ininterrottamente per un quarto
di secolo, cioè fino allo scoppio dell' ultimo conflitto.
Infatti la Seconda Guerra Mondiale, che interessò l'intera
Garfagnana, fu una vera tragedia. Lo stesso Paese di Poggio fu
direttamente coinvolto, poichè durante l'ultimo anno di
guerra venne a trovarsi nelle immediate retrovie del fronte e
pertanto fu costretto a subire continui bombardamenti, uno dei
quali determinò la distruzione degli strumenti musicali,
del palco e dell' archivio della Filarmonica, senza considerare
le ferite ben più profonde dovute alla morte di tanti nostri
paesani. Era allora Presidente Giorgio Grandini, nipote di Battista
ed ultimo dei Soci Fondatori, che era succeduto ad Achille Cecchini,
morto nel 1930. Certamente la situazione era delle più
drammatiche poichè, non essendoci aiuti da parte degli
enti pubblici, la Filarmonica viveva delle misere offerte del
Paese e dai proventi ricavati dal "Canto del Maggio",
dalle rappresentazioni di commedie e dalle feste danzanti. Queste
magre entrate non sarebbero certo state sufficienti a rimettere
in piedi la Banda, se non ci fosse stato l'aiuto determinante,
come abbiamo già detto, di tanti nostri immigranti all'
estero che, con encomiabile generosità, fecero il miracolo
del 1946.
Della ricostruzione della Filarmonica si occupò un comitato
paesano appositamente creato di cui fecero parte: Giuseppe Grilli,
Giorgio Grandini, Urbano Brugioni, Pietro Pelliccioni, Augusto
Franchini, Dante Coltelli, Vincenzo Lemmi, Ubaldo Banchieri, Giovanni
Jacopo Grandini, e Don Giovanni Ferrari. In particolare il nostro
ricordo va a Pietro Pelliccioni, che tanto si prodigò in
quei difficili anni, per la grande volontà e I'impegno
profuso quale capobanda e preparatore degli allievi. Dopo la distruzione
degli strumenti e di tutto I' archivio a causa di un bombardamento
aereo durante la guerra 1940-1945, la Filarmonica "A Catalani"
torna a sfilare per le vie del Paese guidata ancora una volta
da Giuseppe Grilli e dal Presidente Giorgio Grandini.
Iniziò cosl un nuovo cammino della Banda che si protrarrà
con successo fino agli anni '80. Nel frattempo, venuto a mancare
il M° Antonio Toni, fu chiamato a dirigere il complesso l'
indimenticabile M° Ugo Berti di Castelnuovo Garfagnana, con
l' avvento del quale ci fu una vera e propria svolta. Infatti,
sotto la spinta del Presidente Giorgio Grandini, la guida della
Filarmonica fu affidata ad un gruppo di giovani che già
si erano distinti per la loro operosità. Il nuovo consiglio,
coadiuvato dal Parroco del Paese, Don Franco Fusai, creò
una scuola di Musica, dalla quale uscì un folto numero
di allievi, ma dette anche un nuovo assetto sociale a tutto il
complesso. Già da tempo, infatti, diversi suonatori provenivano
dai paesi vicini di Filicaia e Sillicano per cui si decise che
anche i nomi di questi due paesi figurassero sul Labaro della
Banda Musicale sul quale da allora è scritto “ Poggio
- Filicaia - Sillicano “.
Inoltre la Filarmonica fu dotata della sua prima divisa ed aumentò
il suo organico fino a comprendere 45 elementi. Ebbe cosl inizio
un periodo molto felice della Banda che, sotto l'ottima guida
del Maestro Ugo Berti, conobbe successi da tutti riconosciuti.
Nel 1980, dopo la morte del Berti, la direzione della Banda passò
al M° Mauro Peccioli di Filicaia, che tutt'ora la guida con
abilità e passione, sperimentando con successo nuovi brani
musicali. Dobbiamo inoltre precisare che il 20 Novembre 1988,
in occasione della Festa di S. Cecilia, in segno di gratitudine
per i lunghi anni dedicati con amore alla Filarmonica, si è
deciso di intitolare al Cav. Giorgio Grandini la sala presso la
quale si svolgono le prove della Banda.
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La scheda |
Direttore |
Mauro Peccioli |
Presidente |
Augusto Fontanini |
Sede |
via F. Lemmi
55031 Camporgiano (LU)
Tel.
3404770730 |
E-mail |
a.fontanini@libero.it |
URL |
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