Corpo Musicale "Giuseppe Garibaldi" |

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“La città non la fanno le pietre e i mattoni, ma i cuori degli uomini”. Così disse Plotino, filosofo romano, pensatore lontano nel tempo e da ogni coinvolgimento.
Da quest’aspetto i centoquattordici anni della Garibaldi rappresentano uno spicchio di storia per Abbiategrasso, una pagina contemporanea della sua storia ancora da scrivere. Nel lontano 1888, per motivi non ben conosciuti, sette musicanti della banda “Filarmonica”, si dissociano dall’organico e formano un gruppo autonomo chiamato il “Bandin”. Tale scissione; per alcuni dovuta a cause prettamente musicali che vedevano i sette musicanti in disaccordo interpretativo con l’allora maestro della banda, per altri dovute a motivazioni puramente politiche riconducibili alla mancata partecipazione dalla Filarmonica ai festeggiamenti dell’inaugurazione del monumento di Giuseppe Garibaldi; contribuì a creare una profonda modifica di tutta la struttura sociale e politica della cittadina Abbiatense.
Inizialmente il “Bandin”, com’era affettuosamente chiamato dagli Abbiatensi di allora, è assistito economicamente dall’Associazione Reduci Garibaldini che, tra l’altro gli comperano anche i berretti rossi. Quest’aiuto lascia un segno indelebile, infatti, di comune accordo, i sette musicanti, decidono di dare un nome ufficiale al gruppo e cosi nasce Il Corpo Musicale Giuseppe Garibaldi. La situazione lasciò degli strascichi polemici tra le parti in contesa, ossia le due bande, ma tale circostanza non impedì ai sette di fare proselitismo anche tra gli altri elementi delle Filarmonica.
Nel giro di pochi anni il suo organico si moltiplicò al punto tale da soddisfare manifestazioni e concerti, pur tra mille difficoltà. Suonatori di spicco si avvicinarono sempre più alla Garibaldi. “Pin Tollee” – “Bisc” – “El Vincenz la guardia” – “Majocch” erano solo alcuni dei nomi di spicco del periodo che con la loro sapienza, passione ed abilità hanno posto solide basi alle fondamenta della banda Garibaldi. Già nel 1898, dieci anni dopo la costituzione, la Garibaldi si potè permettere il lusso di presentarsi a Torino, forte di trenta esecutori, per il 1° Concerto della città. L’impegnativa trasferta e l’ottimo piazzamento nelle classifiche venne considerata una vera e propria prova del “fuoco”.
Il periodo successivo fu, per la Garibaldi, denso di riconoscimenti tanto da essere nominata, dall’allora sindaco “amico” Giuseppe Borsani, “Banda Civica”. Il riconoscimento ha fruttato alla banda non trascurabili finanziamenti fino al 1913, anno in cui la nomina venne definitivamente annullata.
Nel 1902 il primo grande impegno, invitati dai Garibaldini si recarono all’isola di Caprera e deposero nella casa del grande nizzardo una corona di bronzo con scritto: banda G. Garibaldi di Abbiategrasso. Questo viaggio fu ripetuto nel 1932 nel 1936 e nel 1961.
La storia è costellata da numerosi riconoscimenti al valore musicale. Il periodo temporale, che va da fine Ottocento in poi, è costellato di trionfi e piazzamenti ai maggiori Concorsi Nazionali ed Internazionali quali: Torino 1898 – Milano 1899/900/906 – Pavia 1900/905 – Varese 1901 – Como 1905 – Vigevano 1910/933 – Lecco 1927. Degni di menzione gli anni 1928/29, in cui si vide la Garibaldi trionfare ai Concorsi di San Pellegrino ed Arona, salire sul podio a Baveno e ricevere il diploma di Benemerenza al Concorso Nazionale di Roma, con una giuria composta nientemeno che da Pietro Mascagni e Luigi Cirenei. Tutti questi successi valsero alla banda l’appellativo di “Premiato Corpo Musicale G.Garibaldi 1888”.
Il proseguo passa attraverso la guerra che da sola non basta a far cessare il “miracolo” Banda Garibaldi. Negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra Mondiale, la Garibaldi, senza sussulti, continuava con il suo tran-tran con l’abituale compito di sottolineare i fatti cittadini più significativi. Concerti, cortei feste paesane ed anche funerali. I concerti restavano comunque il momento più alto dell’attività. |
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