Associazione Banda Musicale di Scandriglia |

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Nel lontano 1895 fu fondata la "vecchia" banda di Scandriglia su iniziativa di Domenico De Gregori (Minicucciu) che, tornato dall'America dove aveva fatto discreta fortuna, decise di acquistare l'organo che tutt'ora si trova nella chiesa parrocchiale e tutti gli strumenti della banda, il primo direttore ne fu il maestro CIPPITELLI. In cambio di tutto ciò ogni anno il primo giorno del mese di Aprile la banda doveva tenere un concerto in suo onore e, dopo aver assistito alla Santa Messa e aver fatto una foto ricordo tutti erano invitati a pranzo in casa del fratello Ugo (Fò) in Via del Colle. Nel 1912 vediamo il maestro Augusto FILIPPI guidare il complesso, composto da 35 elementi. Negli anni seguenti, fino alla II° guerra mondiale, si susseguirono alla direzione della Banda i maestri LA BOZZETTA, PIETRANGELI e ZACCAGNINI. In questi decenni il complesso si trovò spesso decimato per l'assenza di molti suoi componenti richiamati a prestare servizio militare nel corso delle varie guerre, ma negli anni di pace seppe svilupparsi e imporre all'attenzione dei cultori dell'arte musicale. Nonostante le condizioni economiche non permettessero a gran parte dei bandisti di impegnarsi totalmente nella loro attività culturale, conservarono sempre una grande affezione per la musica che seppero profondere nelle loro famiglie e tra i cittadini tutti. Negli ultimi decenni la Banda di Scandriglia giunse a contare 50 elementi dotati di una strumentazione completa. Degno di particolare menzione è il maestro ZACCAGNINI, che compose come segno di affetto per la Banda del paese una marcia: "LA SCANDRIGLIANA". Tra gli anni 40 e 50 operarono i maestri DE IACO e il maestro NEGRI, che nel 1952 vide la Banda cessare l'attività per mancanza di fondi. Per cui, nel 1952 cessò di esistere la Banda di Scandriglia, e gli strumenti furono depositati nella sede comunale. Oggi i vecchi clarinetti, i pesanti bassi, l'ingombrante cassa in vera pelle d'asino, le opache trombe stanno a testimoniare che cosa accade quando l'Ente pubblico mostra disinteresse verso la cultura, la generosità dei privati è latitante e la buona volontà dei singoli viene meno. |
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